Uscire a cena a Torino può regalare grandi emozioni. Che ne direste di provare qualcosa di diverso. Di particolare. Di insolito. Piatti che parlano lingue diverse con accostamenti inusuali. Una cucina che combina l’intensità gustativa della cucina peruviana con l’equilibrio minimalista di quella nipponica. Fare un salto da Azotea, il ristorante, cocktail bar di Torino è più un’esperienza che una normale cena.
Troverete piatti che profumano di viaggi, di avventure e di racconti, sanno di contrasti e di accenti inaspettati. Come leggiamo sul sito del locale. Questa commistione di elementi della cultura nipponica con quella peruviana prende il nome di cucina nikkei, come accade appunto qui, infatti, dove Giappone e Perù si mescolano in una perfetta crasi di gusti, aromi e sapori, regalando una cucina unica ai suoi commensali.
Cosa si mangia da Azotea a Torino
L’esperienza prevede delle degustazioni (ma non solo) a scelta con un percorso di cocktail in versione ridotta in abbinamento a ogni piatto, i sips (che significa sorsi in inglese), proposti dal bar manager Matteo Fornaro.
Lo scopo di questi piccoli drink è quello di esaltare il gusto delle pietanze amplificando o completando il sapore del cibo preparato dallo chef Alexander Robles.
Percorsi culinari che solleticano la fantasia e il palato e vi portano lontano. Come il piatto Serrania Steparia, pietanza tipica della città Natale dello chef, Cuzco che prevede tuberi delle Ande cotti dentro un impasto di carbone vegetale e erbe andine seguendo un antico metodo di cottura precolombiano, abbinato con il drink contenente ginger ale, pisco, aroma di fumo, yuzu, zenzero e angostura.
Interessante anche il Selva Alta /Ande, un piatto con tiradito di trota salmistrata scottatata a fiamma alta con miso e lime, quinoa bianca e nera, camote in crema, salsa ponzu e ayrampo.
Ammetto che certi nomi non li conosco nemmeno, ma è proprio il fatto di non sapere di cosa si tratta che rende Azotea un ristorante di Torino da provare senza dubbio. Sapori nuovi, piatti sconosciuti, misteri da scoprire e pietanze particolari da provare. Azotea promette essere davvero un’esperienza indimenticabile.
Il locale
Anche l’ambiente contribuisce a rendere la cena un vero e proprio viaggio esperienziale più che un pasto normale. Elegantemente arredato, fine, con tocchi di colore e accenni vintage. Sale una diversa dall’altra, suggestive e fantasiose.
L’arredamento è affidato alle sapienti mani di Noemi Dell’Agnello, socia e compagna del bar manager Matteo.
Ma non vogliamo svelare troppo perché Azotea merita di essere scoperto.
Il percorso degustazione costa 65 euro più 35 euro per l’abbinamento dei sips. Ma se la degustazione non volete farla potete scegliere cosa volete dal menù. Vi siete convinti a provarlo?
Dove: Via Maria Vittoria, 49/B. Aperto dal lunedì al sabato dalle 19 all’1. Domenica chiuso.