Occhiali appannati per via della mascherina? Ecco la soluzione 😷
Tra i tanti inconvenienti che il Covid-19 ha causato, c’è l’incomodità per chi indossa gli occhiali e la mascherina allo stesso tempo.
Ogni grande invenzione inizia da un problema da risolvere e la tedesca Vanessa Bürkle si è concentrata sull’appannamento degli occhiali causato dalla mascherina. Un problema per chi deve lavorare e soprattutto per i vigili del fuoco di Fellbach, dove è volontaria.
Dopo aver riflettuto un po’, ha escogitato una soluzione semplice ma ingegnosa: ha attaccato del silicone sulla parte superiore della mascherina, sopra il naso. In questo modo l’aria espirata non fluisce verso l’alto (verso gli occhi e gli occhiali), ma verso i lati. Nasce così OptiMaske, una mascherina in tessuto lavabile il cui design vale ormai migliaia di euro.
Bürkle non è solo un’inventrice, ma anche una donna d’affari di successo. Delle 400 mascherine che realizza a casa ogni giorno, 700 vengono vendute ogni settimana per un valore di quasi 10.500 euro. E non solo; ha anche in programma di spostare presto la produzione e lo stoccaggio dal suo soggiorno a un magazzino. E, naturalmente, ha brevettato il design.
Tuttavia, OptiMaske, come ogni nuova invenzione, non è completamente priva di problemi. Per evitare di danneggiare il silicone, la mascherina non può essere lavata a più di 40º, ma per annientare il virus sono necessari più di 60º. La soluzione, dice la Bürkle, è stirarla.
OptiMaske si può acquistare sul sito VB Innovation, azienda fondata da Bürkle, per 14,98 euro (più spese di spedizione). Puoi anche acquistare mascherine di stoffa per bambini, maschere FFP2 e mascherine usa e getta con silicone; le ultime due sono state progettate seguendo sempre lo stesso principio dell’OptiMask.
Foto di copertina: Michael Käfer