Casa Scaccabarozzi
La fetta di polenta è uno degli edifici più stretti del mondo. Noto anche come Casa Scaccabarozzi, è stato progettato da Alessandro Antonelli, lo stesso che progettò la Mole Antonelliana. Infatti, il palazzo si affaccia proprio sulla Mole, in corso San Maurizio all’angolo con via Giulia di Barolo (quartiere Vanchiglia).
L’edificio costruito dall’architetto Antonelli nel 1840 venne presto soprannominato “fetta di polenta” per la sua inconsueta planimetria trapezoidale e per il suo colore giallo. Al piano terra ospitava il famoso Caffè del Progresso, storico ritrovo torinese di rivoluzionari. E divenne la casa della famiglia Antonelli-Scaccabarozzi per qualche anno.
Alla fine del Novecento il palazzo venne restaurato dall’architetto Renzo Mongiardino, che trasformò tutti i nove piani dell’edificio in un’unica abitazione. Oggi rientra tra gli edifici tutelati dalla Soprintendenza per i Beni architettonici del Piemonte ed è una abitazione privata. Al suo interno però sono presenti opere di arte contemporanea visitabili privatamente.
Parlando di dimensioni (16m x 5m x 54cm), da un lato ha un muro spesso solo 54 centimetri. L’edificio “fetta di polenta” è alto 24 metri e i 9 piani (di altezze differenti) sono collegati da una stretta scala a forbice in pietra. Due piani sono sotterranei e grazie alla profondità delle fondamenta l’edificio rimane stabile. Pensate che rimase indenne durante l’esplosione della polveriera di Borgo Dora (1852).
Sul palazzo, al civico nove, è presente anche una lapide dedicata al linguista Niccolò Tommaseo che soggiornò lì nel 1859.
Dove: via Giulia di Barolo, 9, 10124 Torino.
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